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Storia e info sull'isola Bisentina nel lago di Bolsena
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L'isola Bisentina è la più grande delle due isole del lago di Bolsena, risultando inoltre più amena e verdeggiante rispetto alla "sorella" isola Martana.
L'isola Bisentina ha un'estensione di 17 ettari e fa parte del territorio comunale di Capodimonte (VT), un paesino della Tuscia adagiato sulle rive meridionali del lago, dal quale dista circa 3 Km. Il nome dell'isola deriva da Bisentium, un antico insediamento sorto già a partire dalla tarda Età del bronzo in cima al monte Bisenzio, una piccola altura posta di fronte sulla terraferma.
La Bisentina è situata nella parte occidentale del lago e al suo interno possiede, tra ulivi secolari e magnifici giardini all'italiana, ben sette cappelle costruite tra il XV e XVI secolo.
Queste cappelle e chiesette che ornano le coste pianeggianti e dirupate dell'isola, partendo dall'estremità nord e in senso orario, sono:
• San Francesco, la più antica, oggi in grave stato di degrado;
• Monte Oliveto, molto degradata e priva di qualsiasi ornamento;
• Monte Tabor o della Trasfigurazione, nella quale si conservano, se pur notevolmente degradati, affreschi rappresentanti i Papi Pio I e II ed una trasfigurazione di Cristo con i discepoli Pietro, Giovanni, Giacomo e Mosè con Elia;
• San Gregorio, completamente disadorna e priva di pavimento;
• Monte Calvario o del Crocifisso, che è stata recentemente sottoposta ad un sistematico restauro strutturale e pittorico ad iniziativa della principessa Maria Angelica Del Drago: nella parete di fondo vi è un affresco del '400 con raffigurato Cristo crocifisso affiancato dai Santi Francesco e Bernardino, la Madonna e San Giovanni Evangelista.
Sopra la porta vi è Cristo al sepolcro mentre sulle pareti vi sono i Dottori della Chiesa, Girolamo, Agostino, Gregorio e Ambrogio mentre sulla volta vi è Cristo benedicente con gli Evangelisti Luca, Matteo, Marco e Giovanni. Il complesso pittorico è stato attribuito alla scuola di Benozzo Gozzoli;
• Santa Caterina, detta "la Rocchina", l'unica a pianta ottagonale interamente intonacata ma povera di affreschi, nella quale è stato riconosciuto l'intervento di Antonio da Sangallo il Giovane. Questa chiesetta viene chiamata "la Rocchina" perché riproduce, in dimensioni ridotte, la vicina Rocca di Capodimonte;
• Santa Concordia, degradata e priva di elementi ornamentali e pittorici.
Il monumento più grande e importante rimane però certamente la chiesa dei santi Giacomo e Cristoforo situata nella parte meridionale dell'isola costruita nel 1500 su commissione dei Farnese con l'imponente cupola realizzata dal Vignola ben visibile dalla sponda sud-occidentale del lago. Annesso alla chiesa troviamo il convento francescano dei frati minori.
In pianta l'isola si presenta come un triangolo con i lati molto frastagliati, in gran parte pianeggiante, con un rilievo molto accentuato a nord (Monte Tabor) di 56 m di altezza e uno minore a sud (la Rocchina) di 22 m di altezza. La costa del lago più vicina, Punta San Bernardino, dista appena 2 Km dall'isola.
Dal punto di vista geologico è quanto resta di un cono eruttivo subacqueo dell'apparato vulcanico Vulsinio che entrò in attività quando già esisteva il lago, circa 132.000 anni fa; dopo la sua formazione fu interessato da violenti fenomeni geologici che portarono alla sua parziale distruzione.
I rilievi di Monte Tabor e della Rocchina sono gli ultimi resti della cinta craterica mentre la parte centrale, pianeggiante e più bassa, coincide forse con l'antico condotto eruttivo. Il livello di quest'ultima parte è tanto basso che le acque del lago di Bolsena l'attraversano quasi a dividere l'isola in due parti.
Il più antico reperto archeologico da considerare è la piroga ritrovata nel 1989 nei fondali intorno l'isola (località Punta Calcino) ad una profondità di 13 metri: è monoxila (ricavata da un unico tronco) scavata con il fuoco e rifinita a scalpello, lunga 6.40 m, datata con il radiocarbonio all'età del Bronzo finale (X sec. a.C.).
Questo ritrovamento isolato non ci può dare motivo per affermare una presenza abitativa stabile sull'isola, ma dobbiamo invece risalire al VI sec. a.C. per trovare alcune tombe etrusche a fossa con suppellettile ceramica, poi un cippo con iscrizioni di epoca romana ed alcuni frammenti di colonne di marmo: troppo pochi elementi per poter dedurre l'entità di un insediamento stabile.
Un vero e proprio popolamento dell'isola inizia soltanto nel IX sec. d.C. quando l'isola divenne un sicuro rifugio per gli abitanti dei paesi rivieraschi del lago al tempo delle incursioni barbariche.
Nell'isola sono custodite all'interno di un monumento marmoreo del 1449 attribuito allo scultore Isaia da Pisa le spoglie di Ranuccio Farnese il Vecchio, quelle del giovane cardinale Ranuccio di S. Angelo, di Pier Luigi Farnese (signore di Parma e Piacenza, condottiero militare dalla discussa fama) e di sua moglie Gerolama Orsini.
L'isola conserva una natura quasi incontaminata (gli studi di botanica vi hanno potuto riconoscere ben 230 specie spontanee e naturalizzate) con folti boschi di leccio, animali selvatici, giardini all'italiana e panorami incantevoli.
Si ricorda l'orribile Malta dei Papi, carcere a vita scavato nel sottosuolo del monte Tabor raggiungibile soltanto con un pozzo profondo circa 30 m e con una stretta galleria che sbocca ai piedi del monte, dotato di un solo piccolo foro per la luce: veniva usata come prigione perpetua per i religiosi colpevoli di gravissimi crimini.
Sull'isola si trovano due statue, di cui una monumentale di leone: una collocata sulle scale che portano alla cima del monte Tabor mentre l'altra, più grande, sulla lingua occidentale dell'isola scolpita come omaggio a papa Leone X che la visitò nel 1517.
Si possono ammirare inoltre bellissime insenature, la cima collinare del monte Tabor (sotto la quale si trova un'antica colombaia), gli strapiombi rocciosi sull'azzurro del lago ad est e infine la parte verdeggiante sul lato meridionale verso il paese di Capodimonte.
Gli Etruschi e i Romani hanno lasciato solo poche tracce della loro permanenza sull'isola Bisentina. Nel IX secolo vi si rifugiarono gli abitanti della vicina Bisenzio distrutta dai Saraceni.
Durante il Medioevo seguì le vicende dei possedimenti orvietani della "Val di lago" fino a che, a metà del 1200, divenne proprietà dei signori di Bisenzio che in seguito a controversie con gli isolani l'incendiarono abbandonandola. Nel 1261 papa Urbano IV riconquistò l'isola che nel 1333 fu nuovamente distrutta da Ludovico il Bavaro, accusato d'eresia e scomunicato dal Papa. Proprietà dei Farnese durante la fine del 1300, dal 1400 conobbe un periodo di gran prosperità, fu visitata da numerosi Papi e fu inglobata nei territori del Ducato di Castro.
Nel 1431 sotto l'influenza della diocesi di Montefiascone l'isola fu assegnata ai frati minori.
Nel 1500 l'isola fu molto frequentata dai Papi che la consideravano come residenza estiva e luogo ideale per battute di caccia.
Tornata alla Chiesa, nel 1752 l'isola fu concessa in enfiteusi al conte Stefano Giraud e successivamente, per alcuni anni, al pittore Francesco Cochetti e infine all'industriale piemontese Giovanni Garassino. Per volontà della Camera Apostolica, per una decina di anni, l'isola entrò poi in possesso di Alarico Piatti.
Dopo questi continui passaggi di proprietà, nel corso del 1800 la Bisentina divenne proprietà privata della famiglia aristocratica dei principi Del Drago, originaria di Viterbo, che abitano ancora oggi in un grande palazzo del 1500 (Palazzo Del Drago) sottostante al castello di Bolsena (VT), famiglia tuttora proprietaria dell'isola. I proprietari attuali sono infatti il principe Giovanni del Drago e la principessa Angelica del Drago. Va aggiunto che nel 1912 per un certo periodo la proprietà dell'isola passò nelle mani della principessa Beatrice Spada Potenziani, parente stretta della famiglia Del Drago.
Nell'ottobre 2017, dopo oltre 200 anni di proprietà della famiglia del Drago, l'isola Bisentina viene venduta ufficialmente alla famiglia Rovati, nota per aver fondato la casa farmaceutica Rottapharm, per una cifra intorno ai 5 milioni di Euro. L'isola dunque rimane privata nonostante i numerosi sforzi nel corso degli anni da parte dei comuni intorno al lago di Bolsena al fine di renderla pubblica e visitabile. Tuttavia nel marzo 2018, in occasione delle Giornate FAI di Primavera, la famiglia Rovati ha deciso di renderla visitabile al pubblico per due giorni. Inoltre la stessa famiglia ha promesso interventi sul verde e soprattutto sugli edifici presenti sull'isola, attualmente in forte stato di degrado.
L'isola, nonostante la visita non sia consentita in quanto appunto privata (a meno di eventuali permessi o eventi organizzati dai proprietari), la si può comunque aggirare e ammirare da vicino grazie al battello che parte dai porti di Capodimonte e Bolsena.
Secondo una delle tante leggende del lago, l’isola Bisentina sarebbe il passaggio italiano per il regno di "Agarthi", dal sanscrito "l’inaccessibile". Agarthi (o Agartha) è un regno leggendario, collocato al centro del pianeta e derivato dalla teoria della "terra cava", popolato da una civiltà evoluta, pacifica, moralmente retta, forse già a contatto con entità aliene. Chi vuole visitarlo può ricercare portali all'interno della Sfinge in Egitto oppure chiedere informazioni agli Indios della foresta Amazzonica o fare un salto in Asia Centrale. Sembra che ci siano varchi sparsi in tutto il mondo.
L'isola è stata più volte oggetto di riprese televisive: la più celebre è sicuramente quella del 1990 con regista Carlo Verdone nel film "Stasera a casa di Alice", nel quale viene girata una scena presso la chiesa dei santi Giacomo e Cristoforo.
Stupende le acque del lago intorno all'isola, chiare e cristalline, come ben testimoniato dalle foto allegate. Si può considerare di fare un rinfrescante bagno d'estate nelle sue acque dando prima un'occhiata alla temperatura del lago.
• L'ISOLA BISENTINA RIAPRE AL PUBBLICO!
WEBCAM MARTA, VISTA ISOLA MARTANA
L'ORIGINE DEL LAGO DI BOLSENA
DALLA PREISTORIA AGLI ETRUSCHI NEL LAGO DI BOLSENA
Le splendide acque intorno l'isola Bisentina
Sullo sfondo la cittadina di Gradoli con l'isola Bisentina in primo piano riprese dal paese di Marta (VT)
Le acque intorno l'isola Bisentina nel lago di Bolsena
Il paese di Capodimonte con l'isola Bisentina sullo sfondo
La chiesa di Monte Calvario nell'isola Bisentina
La chiesa di Santa Concordia nell'isola Bisentina
La Rocchina, una delle sette chiesette dell'isola Bisentina
L'isola Bisentina dall'alto
L'isola Bisentina con il paese di Gradoli sullo sfondo in collina e i 1738 metri del monte Amiata
L'isola Bisentina vista dalla località Cavaiano (Capodimonte) nei pressi di monte Bisenzio
Vista dall'alto l'isola Bisentina... cambia radicalmente forma!
Mappa dell'isola Bisentina
I giardini dell'isola Bisentina
Cigni sul lago di Bolsena con sullo sfondo l'isola Bisentina
La chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, il monumento più importante dell'isola
Il principe Giovanni del Drago, proprietario dell'isola Bisentina
L'isola Bisentina e il lago di Bolsena visti dal lungolago di Gradoli, località San Magno
Dove si trova l'isola Bisentina