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Misteri e leggende sul lago di Bolsena
Il lago di Bolsena, situato nell'alto Lazio in provincia di Viterbo, alimenta da sempre misteri e antiche leggende: la piccola città scomparsa fra le acque di cui sarebbe possibile sentire il suono delle campane; l’avvistamento di sirene; la colorazione rossa dell’acqua; le scie di diverso colore che si formerebbero sull’acqua a rappresentare il percorso che fece la pietra che riportò a terra Cristina, l'attuale santa patrona di Bolsena; la palla d’oro che fuoriesce dal lago a rappresentare gran quantità di raccolti e ricchezze; il “carbonchio”, un termine locale usato per indicare la fuoriuscita di gas (tuttora presente) dal fondo del lago e i bagliori emessi a causa del magnetismo connesso all’attività vulcanica e tellurica; i mostri nascosti nelle profondità del lago; il Miracolo Eucaristico di Bolsena (VT) avvenuto nel 1263 e oggi celebrato in tutto il mondo cristiano con la festa del Corpus Domini; le Pietre Lanciate, particolari prodotti lavici nei pressi di Bolsena con i quali le popolazioni locali immaginarono che il vulcano, al cui posto si trova ora il lago, avesse lanciato le pietre durante un'eruzione e che queste si fossero conficcate nel terreno; i Misteri di Santa Cristina, dieci scene di origine medievale solitamente svolte in forma muta e immobile, che rievocano nelle piazze di Bolsena i supplizi subìti dalla martire bambina. I Misteri hanno origine sulla trama della Passio di Santa Cristina del 400 d.C.
A Marta (VT), sulla sponda di lago opposta, troviamo la Grotta delle apparizioni, dove nel 1948 tre bambine andarono in estasi vedendo la Madonna e diverse altre persone negli anni seguenti. Famosa ormai in tutta Italia, la Grotta delle apparizioni è oggi meta di molti visitatori.
Varie leggende, cariche di misteri, riguardano in particolare la regina Amalasunta. Una di queste ci racconta che alcuni pescatori di Marta (VT), durante le giornate di forte tramontana con lago mosso, riescono spesso ad udire le urla strazianti della regina dei Goti nelle vicinanze dell'isola Martana dove è stata imprigionata e in seguito assassinata nel 535 d.C. da dei sicari su mandato di Teodato, suo marito e cugino, per motivi legati al potere. Pare inoltre che nelle notti di luna piena il suo fantasma aleggi attorno alle rocce e alle acque dell'isola.
Un'altra consolidata leggenda, sempre riguardante Amalasunta, narra che fosse solita andare a piedi dall'isola Martana alla sponda meridionale del lago tramite un tunnel sotterraneo. Si tratta ovviamente di una leggenda ma dagli ultimi rilevamenti subacquei effettuati dall'ingegnere Alessandro Fioravanti sembrerebbe che ci fosse stato non un tunnel ma un'antica strada che collegava l'isola alla terraferma, grazie anche al fatto che un tempo il livello del lago era decisamente più basso. Inoltre ai giorni nostri l'isola è distante poco più di 1 Km dalla terraferma nei pressi della località Kornos (tra Marta e Montefiascone) lasciando quindi presagire dell'esistenza di questa antica strada di collegamento. Infatti, secondo alcuni studi, l'isola Martana in antichità non era un'isola ma un promontorio.
Ancora oggi tra le popolazioni attorno al lago di Bolsena si vocifera che Amalasunta, regina dei Goti, dopo la morte fu messa a giacere su una carrozza d'oro e sepolta in uno dei sette colli posti davanti all'isola Martana. Invano nei secoli si è ricercata la mitica carrozza d'oro: nessuno è riuscito finora a trovarla.
In aggiunta, presso il numero civico 106 di via Amalasunta a Marta (VT), la tradizione individua in questo edificio la "Casa di Tomao" ovvero la casa del leggendario pescatore che portò Amalasunta sull'isola Martana e che tenne i contatti tra la regina dei Goti e la popolazione martana.
Un mistero riguarda anche l'isola Bisentina che, secondo la leggenda, sarebbe il passaggio italiano per il regno di Agarthi, dal sanscrito "l’inaccessibile". Agarthi (o Agartha) è un regno leggendario, collocato al centro del pianeta e derivato dalla teoria della "terra cava", popolato da una civiltà evoluta, pacifica, moralmente retta, forse già a contatto con entità aliene. Chi vuole visitarlo può ricercare portali all'interno della Sfinge in Egitto oppure può chiedere informazioni agli Indios della Foresta amazzonica o fare un salto in Asia centrale. Sembra che ci siano varchi sparsi in tutto il mondo.
L'isola Bisentina ospita al suo interno la Malta dei Papi, l'orribile carcere a vita scavato nelle viscere del monte Tabor raggiungibile soltanto con un pozzo profondo trenta metri e con una stretta galleria che sbocca ai piedi del monte, dotato di un solo piccolo foro per la luce che secondo un'antica leggenda veniva usata come prigione perpetua per i religiosi colpevoli di gravi crimini.
Altre leggende del lago di Bolsena rimandano a culti antichi che si perdono nel tempo, come quella che vede per protagonista un toro tuffarsi nell'acqua per raggiungere le vacche che pascolavano in un’isola del lago nella stagione degli amori.
Un'altra ancora riguarda sempre un toro che, attraversando a nuoto il lago, si recò al centro di un bosco per inginocchiarsi davanti a una roccia e ad alcune piante. Alcuni abitanti dell’area che seguirono il toro lo videro in adorazione di un rudere.
Il rudere, evidentemente antico ubicato in una collina a belvedere sul lago, è divenuto il piccolo santuario della chiesa di Torano nei pressi dell'abitato di San Lorenzo Nuovo.
Un altro mito riguarda invece "la Bella e la Bestia", che secondo la leggenda sembrerebbero essere esistiti realmente nella cittadina di Capodimonte adagiata sulle rive meridionali del lago di Bolsena.
Ne abbiamo raccontati alcuni ma i misteri e le leggende che riguardano il lago di Bolsena non finiscono qui.
Le acque del lago di Bolsena
Panorama dalla spiaggia di Bolsena (VT)
Montefiascone (VT), panorama sul lago di Bolsena e isole
Veduta di Marta (VT) sul lago di Bolsena
Bolsena (VT)
Capodimonte (VT)