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Dalla preistoria agli Etruschi nel Lago di Bolsena


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- DALLA PREISTORIA AGLI ETRUSCHI INTORNO AL LAGO DI BOLSENA -

Reperti etruschi intorno al lago di BolsenaBolsena (VT) trae le sue origini nella notte dei tempi, laddove in seguito ad una serie di fenomeni vulcanici si venne a formare il lago, al centro di una corona di colline fitte di vegetazione rigogliosa e selvaggia; poi, quando giunse finalmente la pace geologica, l'uomo cominciò ad insediarne le rive e i declivi, lasciando tracce che sono giunte fino a noi.
Le tracce più antiche di frequentazione umana del territorio lacuale risalgono al Paleolitico Medio (100.000 - 35.000 anni fa) ma si tratta di ritrovamenti sporadici, oggi non facilmente localizzabili sul terreno ma noti soltanto attraverso le pubblicazioni specialistiche.
A partire dal Neolitico (8.000-5.000 anni fa) cominciano a trovarsi tracce di villaggi stabili dove è documentato l'uso della ceramica e l'impiego del telaio per tessere, ma si tratta ugualmente di presenze reperibili con difficoltà.

Con l'età del Bronzo (II millennio a.C.) si assiste a un notevole progresso tecnologico (fusione e lavorazione del bronzo, lavorazione agricola con l'aratro) e culturale-religioso, con l’introduzione di cerimonie della fertilità e culti funerari.
Gli insediamenti stabili si diffondono su tutto il territorio lacuale che, in questa epoca, è molto più esteso poiché il livello del lago risulta più basso di circa 10 m.
Il sollevamento del livello del lago di Bolsena ha permesso la conservazione di quegli insediamenti che, oggi, sono visibili sott'acqua in località M. Senano, Fossetta, Ragnatoro e Gran Carro; sempre sott'acqua sono state ritrovate due piroghe, che testimoniano un'attività di pesca e scambi.
Interessanti reperti e documentazione sono visibili nel Museo Territoriale del Lago di Bolsena, accolto nella medievale Rocca Monaldeschi a Bolsena.

Un consistente aumento della popolazione nel bacino lacuale si verifica all'inizio dell'età del Ferro (IX sec. a.C.), detta anche "Villanoviana" quando sorgono vari centri abitati, alcuni dei quali saranno di notevole importanza.
Sulla costa occidentale, il modesto insediamento nato su Monte Bisenzio nella tarda età del Bronzo si sviluppa fino al VII sec. a.C., raggiungendo una superficie di circa 25 ettari e dominando tutto il territorio ad occidente del lago.
Nei fondali antistanti è stata scoperta, a una profondità di 13 m, una piroga monoxila lunga 9,70 m datata con il Radiocarbonio all'età del Bronzo, che è stata lasciata in sito protetta da uno scudo d'acciaio del peso di 1,4 Kg.
A nord, sud ed ovest dell'abitato è stata scavata un’estesa necropoli (Olmo Bello, Le Bucacce) con tombe a pozzetto e cassone, e poi a camera, molto note per la ricchezza dei corredi funerari.
I ruderi sommersi della struttura portuale ritrovata ad ESE del monte sono da attribuire alla fase etrusca dell'abitato.
Agli stessi tempi è da attribuire il giacimento subacqueo del "Tempietto", localizzato a livello topografico e non indagato, e la località "Melona", 3 Km a sud di Bolsena, la quale è da riferire ad un modesto abitato, del quale restano reperti ceramici sporadici e una piccola necropoli.

L'alto colle isolato di Montefiascone, per la sua posizione dominante, è stato sede di una prolungata frequentazione che dall'età del Bronzo finale giunge fino ai nostri giorni: nel corso di recenti scavi sotto la Rocca Medievale sono venuti alla luce numerosi reperti, alcuni dei quali certamente etruschi ed un imponente tratto di mura in opera quadrata, datato al VI sec. a.C.
La diffusa presenza dell'abitato attuale impedisce di accertare l'estensione dell'insediamento: date però le caratteristiche del colle, che domina tutto il lago di Bolsena con vista fino al mar Tirreno, ai monti Cimini e agli Appennini, si può presumere l'esistenza di un centro di particolare importanza strategica.

Reperti etruschi intorno al lago di BolsenaSulla costa meridionale del lago si trovano i resti di un complesso archeologico che interessa una serie di rilievi affacciati sul lago (Casale Marcello, Fondaccio, Cornossa), sui quali sorgevano centri abitati molto vicini tra loro e documentati oggi da quantità di frammenti fittili, attribuiti al Villanoviano.
Queste alture sono poi state abitate a lungo ma mai indagate sistematicamente e i dati risultanti dalle poche iniziative sono scarsi: le tombe rinvenute e scavate permettono di datare le più antiche al periodo etrusco arcaico, giungendo fino al VI e II sec. a.C.
L'altura di Cornossa, in epoca medievale, fu sede di un castello distrutto dagli Orvietani nel 1316.

L'insediamento della Civita, situato a breve distanza da Grotte di Castro, si distingue per la ricchezza della documentazione archeologica e delle vaste necropoli, con tombe gentilizie a camera, che circondano il nuovo abitato e che lo fanno datare al VII - V sec. a.C., dunque in pieno periodo etrusco, con un declino al IV sec. a.C. in coincidenza con le incursioni dei Romani in territorio volsiniese.
Fu definitivamente abbandonato nel VI d.C. a seguito delle invasioni longobarde.

Un altro insediamento dovrebbe trovarsi sul Monte Landro, un'altura a belvedere sul lago con la sommità appiattita artificialmente, nel territorio di San Lorenzo Nuovo.
Fu indagato da Cozza nella seconda metà del 1800 e, recentemente, da volontari, ritrovando vari frammenti fittili, definiti genericamente etruschi: si tratta, forse, di uno dei "castella" citati dalle fonti latine all'epoca della conquista romana.

Sulla sommità e intorno al colle di Barano, nel territorio di Bolsena, nei primi anni del 1900 furono ritrovate varie necropoli etrusche databili tra VI e III sec. a.C., ma soltanto recentemente il Tamburini ha potuto localizzare il sito del relativo abitato sul colle della Madonna dell'Augello.
Nella parte più scoscesa del moderno abitato di Bolsena si sono salvate, dalle inevitabili distruzioni, le tracce ancora perfettamente visibili di presenze di epoca etrusca arcaica e la necropoli di Poggio Pesce, totalmente depredata nel secolo scorso, con varie tombe a camera, che hanno restituito frammenti ceramici che vanno dal VII al II sec. a. C. e una tomba etrusco-arcaica riutilizzata come cisterna in epoca romana nell'area di Poggio Moscini dove dal 265 sec. a.C. si estende l'abitato di Volsinii.

Domenico Golini, nel 1849, individuò l'antico insediamento etrusco della Civita d'Arlena nel territorio di Bolsena, situato su un alto colle, naturalmente difeso e circondato dalle necropoli con ricchissimi corredi di Turona, Scopetone, Bucine e S. Antonio.
La lettura definitiva dell'insediamento si deve all'École française di Roma che, sotto la guida di Raymond Bloch, dal 1953 al 1958 scavò anche un tratto delle mura di cinta, una struttura templare arcaica, collegata ad una frattura naturale nella roccia vulcanica, ed un settore abitativo di epoca ellenistica che si conclude agli inizi del III sec. a. C.
Nel Museo Territoriale è visibile una ricca presentazione dei corredi delle necropoli della Civita.

Reperti etruschi intorno al lago di BolsenaData l'ubicazione naturalmente difesa dalle acque si può facilmente intuire per le due isole, la Bisentina e la Martana, una frequentazione umana continua in tutti i tempi.
Purtroppo però del passato restano testimonianze molto scarse e discontinue poiché ambedue sono state intensamente abitate in varie epoche, cancellando così le tracce dei tempi trascorsi.
Nell'isola Bisentina, prestigiosa sede estiva della famiglia Farnese nei secoli XV e XVI, non è restato nulla, soltanto nei fondali circostanti è stata recuperata varia ceramica domestica di epoca etrusca e, della stessa epoca, il carico di un'imbarcazione che trasportava all'isola tegole, coppi e conci di tufo. A largo di Punta Calcino è stata recuperata una piroga monoxila lunga circa 6 metri dell'età del Bronzo.
Nell'isola Martana, intensamente popolata per tutto il Medioevo, ugualmente non è restata traccia anche di questo periodo perché tutte le costruzioni sono state demolite in tempi più recenti e i materiali di risulta trasportati a Marta per le nuove costruzioni.
Unici testimoni del passato sono un cippo ovoide con il nome del defunto graffito in etrusco, anche questo riutilizzato nella realizzazione di un piccolo molo e i ruderi di una torre e di una chiesa che si trovano sull'erta sommità dell'isola, troppo scomodi e antieconomici da trasportare.
• Leggi la storia di Marta (VT).

Siti archeologici intorno al lago di Bolsena (Viterbo)



Alcune antiche grotte etrusche nei pressi di Marta (VT)



Un sarcofago (forse di origine etrusca) presso l'isola Bisentina nel lago di Bolsena



Elmo medievale del 1400 rinvenuto nei pressi dell'isola Martana a 9 metri di profondità



Il lago di Bolsena