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Guida alla scoperta del lago di Bolsena
Le sponde del lago di Bolsena sono state abitate fin dall'età del Bronzo. Hanno vissuto qui anche Etruschi e Romani, come se i nostri antenati più remoti conoscessero già le molteplici potenzialità del territorio. Luoghi oggi ancor più impreziositi dalle testimonianze storiche-archeologiche delle civiltà passate.
Territorio che per la sua posizione geografica è da sempre ritenuto strategicamente importante come testimoniato dalla presenza della Via Cassia e della Via Francigena.
Le attività umane si sono sviluppate in modo armonico, riuscendo a mantenere un certo carattere di sostenibilità e quindi di rispetto nei confronti di questo prezioso bene ambientale, ciò ha fatto sì che il lago, le sue isole e i monti Volsini fossero riconosciuti siti d'importanza comunitaria (SIC) rappresentando un buon esempio di sistema lacustre ben conservato.
L'attenzione non va richiamata solo sull'indiscutibile importanza storico-archeologica di questi luoghi ma anche sul loro valore naturalistico.
Il lago è una grande risorsa ambientale che può essere anche economica ma soprattutto un fattore fondamentale nella qualità della vita della comunità locale e non solo.
Il nostro lago è il più grande d'Europa tra quelli di origine vulcanica e ad oggi tra i più "integri". Le sue acque consentono la vita ad innumerevoli specie di pesci e di piante acquatiche. Sosta ideale per numerosi uccelli migratori invernali ed estivi che qui trovano le condizioni ideali per nidificare nei canneti o boschi limitrofi.
L'integrità di questo ecosistema consente ancora oggi a numerose famiglie di vivere di pesca, grazie anche alla riconosciuta qualità del pesce. Il territorio circostante non è meno interessante, presenta differenti ed ugualmente preziosi tipi di ambienti che sono vicendevolmente indispensabili ed il cui fragile equilibrio va protetto e assicurato.
Il panorama offerto è vario, si parte dalla zona litoranea caratterizzata da canneti e vegetazione acquatica per arrivare alle spiagge, si prosegue con le pianure dove l'uomo da secoli pratica con successo agricoltura ed allevamento per salire poi in collina dove i rigogliosi boschi lasciano spazio agli uliveti e ai vigneti.
Il terreno vulcanico, fertile e ricco di acqua, rende possibile la produzione di straordinari tesori enogastronomici quali: il pomodoro Scatolone di Bolsena, i fagioli del Purgatorio di Gradoli, le lenticchie di Onano, i Ceci del Solco dritto di Valentano, la patata di Grotte di Castro, il Fagiolo Secondo o della Stoppia di San Lorenzo Nuovo, la Cannaiola di Marta (vino), l'eccezionale olio d'oliva e altro ancora.
Storia, ambiente, agricoltura, gastronomia e tradizioni ma anche innovazione e turismo. Cosa si può chiedere ancora ad un territorio che più si conosce e più si apprezza? E' un territorio sorprendente, generoso, dalle molteplici potenzialità che rende felice e fiero chi lo vive. Il lago è da considerarsi come un monumento alla natura, una fonte di lavoro, un complesso di storia e tradizioni da coltivare, un bene prezioso per la comunità, un gioiello da conservare e preservare anche per le future generazioni.
Si ringrazia l'Assessorato all'ambiente della provincia di Viterbo