You are hereGiuseppe Carolini, il dermatologo martano dell'IDI

Giuseppe Carolini, il dermatologo martano dell'IDI


----------------

Giuseppe Carolini, una vita per la sofferenza

Giuseppe Carolini nasce a Viterbo il 18 marzo 1931 da Luigi e Bradamante Ovidi. Cresce in una famiglia numerosa (ultimo di sette figli) che vive del lavoro della terra nel borgo di Marta (VT).
È già felicemente avviato a seguire la tradizione rurale della famiglia quando, il 19 maggio 1948, insieme a due coetanei, assiste all'apparizione della Madonna in una grotta del paese. È l'evento che segna la svolta esistenziale del giovane Giuseppe che da quell'istante si sente votato al bisogno di dedicarsi agli altri per lenire le sofferenze e guarire dalla malattia il popolo degli infermi. Ha iniziato così la sua vita consacrata nella Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione.

Consegue l'idoneità con l'iscrizione all'Ordine degli Infermieri Professionali presso l'accademia di Medicina e Chirurgia dell'Ordine Gerosolimitano di Rodi e Mileto iniziando il proprio operato apostolico n campo sanitario: è viceprefetto del Preventorio antitubercolare San Giuseppe d'Arco a Trento, quindi approda all'Istituto Dermopatico dell'Immacolata di Roma, in via Monti di Creta (IDI) dove diventa responsabile del reparto uomini in sala operatoria, poi caporeparto dell'ambulatorio di medicazione, per assumere successivamente la dirigenza del reparto "Patologia del piede".

Sapere per saper fare

Sono questi gli anni in cui la pratica infermieristica, svolta a diretto contatto coi malati e i medici delle corsie ospedaliere, è affiancata da intensi studi medici che mettono in evidenza l'attitudine ad apprendere dai maestri e la rara capacità di saper intraprendere strade inedite per le applicazioni farmacologiche oltre che di sperimentare nuove composizioni galeniche inserendosi così a pieno titolo tra i prosecutori del religioso Padre Antonio Sala.
Nel corso di questi anni di impegnativa attività infermieristica, Giuseppe mette a punto le formule di tre medicamenti, ancora in uso, conseguendo notevoli risultati nel trattamento delle patologie del piede. Intraprende nel contempo ricerche e studi per estendere le proprie conoscenze: frequenta con eccellenti risultati la facoltà di Scienze psichiche e psicologiche dell'Istituto di Cultura universitaria dell'Accademia Tiberina di Roma; coltiva congiuntamente l'interesse per la pranoterapia e le sue applicazioni pratiche, di cui si può considerare un precursore.

Ma la testimonianza più viva, più sentita e più tangibile della grande competenza raggiunta da Giuseppe nel campo delle malattie della pelle viene tuttavia dai suoi innumerevoli pazienti, molti dei quali guariti dopo lunghi e dolorosi calvari e nonostante il deludente esito di precedenti terapie. Ed è qui che sta il cuore e l'essenza del "sapere" e del "saper fare" di Giuseppe: la stessa pomata, la stessa tintura, l'identico principio medicamentoso, già utilizzato, raggiunge tra le mani di Fratel Giuseppe il risultato più straordinario: la completa guarigione!

Sono tanti, moltissimi, ad essersi interrogati su questo "tocco" speciale, sulla sua sorprendente efficacia. Benché questo sia, probabilmente, uno dei tratti più affascinanti dell'arte medico-infermieristica e della personalità di Giuseppe, non vi è nulla, in questi successi, che non sia unicamente spiegabile dal suo approccio sanitario verso i sofferenti: la capacità di considerare malato e malattia come una sintesi unica e specifica, di guardare all'uomo e non solo ai suoi sintomi, di mirare l'intervento terapeutico in base a questa specificità e di intuire la strada più efficace per applicare la cura che meglio si adatta al caso concreto con una tenacia che rafforza nel malato stesso la fiducia nella completa guarigione.
Giuseppe ha certamente un "dono" rarissimo e per questo tanto più prezioso: quello di essere ancora entusiasta - dopo 60 anni! - del proprio lavoro e di dedicarlo costantemente a lenire la sofferenza dei malati.

Una passione che gli è valsa nel corso del tempo, oltre a quello dei suoi pazienti, moltissimi riconoscimenti ufficiali: l'Infante di Spagna lo ha insignito del titolo di Cavaliere del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio con placca; Ordinario strutturato Honoris Causa della Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare; Membro dei Gruppi di Studio in Farmacotossicologia, Doping e Applicazioni Diagnostiche della Biologia Molecolare e Clinica; Decano del Senato Accademico dell'Università Tiberina; Socio Onorario della SIPRA (Società Italiana di Pranoterapia).
Giuseppe Carolini si è spento nel giugno 2015 all'età di 84 anni presso l'ospedale Belcolle di Viterbo, ma il suo ricordo resterà vivo per sempre nel cuore dei martani.

Tratto da Istituto Dermopatico dell'Immacolata (IDI)

Rielaborazione testi a cura di Luca Viviani

Giuseppe Carolini all'interno della Grotta delle apparizioni di Marta (VT) dove, il 19 maggio 1948, vide la Madonna